venerdì 30 settembre 2011

200 lire di castagne

Una canzone di Baglioni non molto nota ma non per questo meno bella. Parla, in modo poeticamente baglionano, dei sogni di un'operaia duranto la pausa pranzo. La descrizione di tutto quello che vede e pensa è come aprire una finestra sui suoi occhi.

Mi è sempre piaciuta tanto e oggi che la riascolto con 30 anni di più, riscopro tutta la poesia del primo Claudione, quello lontano dalla mania di far cassa che ha maturato negli ultimi anni.
Tutta un'altra musica e tutto un altro Baglioni, senza ombra di dubbio.

domenica 12 settembre 2010

O bella bionda

Ma quanto è bellina questa canzone?
Allegra, solare e la voce di Fabio Concato è proprio quella giusta per infonderti allegria, ma proprio tanta.



Ascoltandola mi viene voglia di essere contenta anche quando non lo sono ed il compito di una canzone è anche questo. Non solo farti ricordare, riflettere e pensare, se ti regala anche un po' d'allegria rimarrà per sempre nella TUA storia enella TUA memoria.

sabato 11 settembre 2010

Folia de rei

Qui stiamo parlando del periodo brasiliano. Quello del ballerino mulatto che mi faceva girare la testa che quando ballava questa, tra le tante, io andavo in brodo di giuggiole.
Ho scelto questa ma avrei potuto metterne altre 20 e probabilmente lo farò, Daniela Mercury nelle annate 95/96 ha spadroneggiato nella mia vita.




In quel periodo c'è mancato poco che imparassi il portoghese per sentirmi più vicina a lui, poi siamo a posto.
Mi era appassionata del Brasile solo per i brasiliani, lo ammetto e ancora oggi con mia sorella e una mia amica, siamo convinte che se andassimo da quelle parti ci arresterebbero per adescamento..

While you see a chance

Ecco, qui davvero ci scappa la lacrima perchè sto parlando del 1980 e avevo solo 14 anni.
Questa canzone me la fece conoscere il mio fidanzatino di allora e ogni volta che la ascoltavo pensavo a lui. Lui ne aveva 15 e nell'altro blog gli ho quasi dedicato un post paragonandolo a Franco Califano, ma questa è un'altra storia.



In quei momenti lui non era Califano e io quando mettevo questa nel mangianastri lo pensavo tanto e mi emozionavo tutta.
Oggi naturalmente è un'altra roba, la sento e non penso a lui in quel modo, però mi torna alla mente quel momento, quel periodo e mi sembra di tornare piccina, mentre mi lavo i capelli, ascolto Steve Winwood e mi struggo d'amore.

Uno sull'altro

Ormai manca solo che posti il video di Natalino Otto e siamo a posto. Lo so, sono retrò e non ci posso fare nulla, a me le canzoni che hanno proprio preso il cuore sono vecchie, anzi, certe vecchissime.
Questa, ad esempio, è del 1986 e partecipava al Festival di Sanremo.



Fin da allora ho trovato bello il testo e perfetta la sua interpretazione. Oggi naturalmente l'ho un po' ridimensionata , specialmente in questa versione che non è quella originale.
Però è una bella canzone che andrebbe rivalutata e riconsiderata, secondo me.
Ma tanto è chiaro che i miei gusti sono troppo imprecisi per essere consiederati attendibili..

Occhi neri

Canzone storica e ricordata, forse solo da pochi.
Eppure a me è rimasta impressa dopo tanti anni e ancora oggi quando la ascolto mi sembra deliziosa come allora. Di lui si sono perse le tracce però ci ha lasciato questo pezzo coì bellino e così orecchaibile.



Marco Rancati di sicuro avrà cambiato mestiere, ma "Occhi neri" per me è qui che mi martella in testa e non so perchè un po' mi commuove anche. Niente di che, ma la melodia è bellina e la canticchio a tutt'oggi trovandola ancora memorabile.
Esagerata? Lo ammetto, forse un filino..

Inevitabile follia

Di questa canzoni ho piacevolissimi ricordi, soprattutto di un periodo che ora definisco bello ma che allora un po' mi faceva disperare.
Belle le parole e bella la musica. Raf qui ha messo tutto quello di bello che è capace di dare a noi che lo ascoltiamo.



Era, forse il 1988 0 1989 e lui era in uno dei suoi periodi migliori, un po' come lo ero io. Raf mi ha accompagnato con parecchie canzoni, tutte bellissime e tutte legate a me da una marea di ricordi, dai quali è piacevolissimo farsi cullare.